Hashtag del giorno: #voltarepagina
TM dixit: “Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo”
Dopo una proibitiva prima giornata, la Mens Open continua il suo europeo affrontando la Scozia, l‘Ungheria e il Belgio. E’ la giornata che potrebbe fare la storia, dove i giovani Leoni potrebbero diventare predatori di alto rango e interrompere, in questo modo, la striscia di sconfitte che continua da Euro 2012.
Per gli statisti che amano leggere i numeri diciamo che la partita è finita 0-15: potete andare in pace! Per quelli che invece sono interassati allo sviluppo e tutto quello che ci sta intorno a quel risultato può comodamente mettersi in poltrona e leggere! Confrontando questo risultato con quello dei precedenti Europei, possiamo dire che la squadra ha subito 8 segnature in meno rispetto a Treviso 2012. Loro sono i campioni in carica e si sa che il match sarà proibitivo. Gli scozzesi partono a bassi giri e riusciamo a rimanere in partita per metà del primo tempo, riuscendo a renderci pericolosi in un paio di occasioni. Poi, inaspettatamente e senza preavviso, decidiamo di spegnere la testa proprio nel momento migliore della squadra delle Highland. Neanche il secondo tempo va per il meglio, visto che i guerrieri scozzesi continuano a macinare gioco come dannati mentre noi siamo un branco sciolto che tenta di difendersi più con le gambe e il cuore che con la testa.
La partita che ci può portare in paradiso o all’inferno, vivere o morire. Loro sono pochi e sembrano malmessi, noi siamo carichi e ruggenti come chi ha fame di buttarsi contro una belva ferita. Beh … dovremmo essere carichi e ruggenti perchè purtroppo decidiamo di non giocare questa partita: molli, deconcentrati, attacco poco organizzato e difesa al burro. I magiari sono increduli che sia così facile e non perdonano: veniamo bastonati come pochi, troppo brutti per essere veri. Pur segnando qualche meta le ferite inferte dagli ungheresi si rivelano letali. Minimo storico.
Abbiamo tutti paura ad entrare in campo: è troppo vivo il ricordo ungherese e ne siamo ancora tramortiti. Il Belgio mostra il suo gioco rugbistico e si porta avanti di 4 mete. Ma anche i Leoni feriti sanno rialzare la testa: spinti dall’orgoglio e dal non voler essere “la figura di merda dell’Italia” (grazie!) i ragazzi portano a casa una meta e riaprono parzialmente la partita nel primo tempo. Nel secondo gli azzurri lottano e concedono buone giocate ma fisicamente hanno finito la benzina e così devono lasciare strada alla compagine belga.
Voltare pagina, deve essere questo il nostro obiettivo. Abbiamo perso una grossa occasione, abbiamo avuto il “momento no” nelle partite sbagliate, ma siamo un gruppo giovane. Capita a tutti di avere la giornata storta, di alzarsi male o, semplicemente di non riuscire a mettere la testa anche nelle cose basilari: oggi è stata una di quelle giornate! Oggi i Leoni avrebbero potuto far vedere che sapevano ruggire a denti stretti e invece non vi nego che a fine giornata un po’ di delusione ha invaso i cuori. Però non è stata una giornata di non-voglia, piuttosto una giornata difficile: al nostro sguardo un po’ cupo si è aggiunto il loro. Abbiamo visto qualche lacrima, dietro a questi uomini-leoni che mi ha fatto capire che domani sarebbe stato un giorno diverso!
Ciao a tutti e un sorriso
Valentina e Diego
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