Un mobile più lento non può essere raggiunto da uno più rapido; giacché quello che segue deve arrivare al punto che occupava quello che è seguito e dove questo non è più (quando il secondo arriva); in tal modo il primo conserva sempre un vantaggio sul secondo. [Aristotele]
Non sappiamo se ai Leprotti sia più dannosa l’ansia di meta provocata dalla consapevolezza di star vivendo una crescita lineare nella qualità del gioco espresso oppure l’atavica consapevolezza di essere comunque inferiori alla formazione brianzola.
Il divario tra le due squadre, per fortuna di tutto il movimento, si sta assottigliando; ciò nonostante la tartaruga brianzola protetta dalla sua corazza continua a rimanere davanti.
La corazza somiglia di più ad una corazzata dietro cui continua arrancare il pie’ veloce leprotto. La squadra torinese è un Achille che ha gambe agili (finalmente) e meccanismi collaudati, i Brianza Toucherz colpiscono però con lucidità ogni tallone esposto ai fatali ed efficaci colpi lombardi.
La compagine sabauda arriva alla finale dopo un brillante percorso tra la fase a gironi e la semifinale, in tempi recenti mai un ruolino di marcia così efficace e la squadra arriva alla partita principale senza le false aspettative che potevano essere causate dalle nebulose prestazioni dei brianzoli. La finale è sconnessa dal contesto e va preparata come se non si fosse mai giocato prima, si scoprono riserve d’energia insperata e purtroppo anche lati deboli.
Il risultato finale è giusto, le due mete di scarto (punteggio finale 7-5) quantificano correttamente il gap tra le due formazioni.
Dietro di loro i Bandiga sorpassano nella finalina i Varese. Il bel gioco espresso da entrambe le formazioni evidenziano il buon lavoro di entrambe le squadre negli ultimi mesi.
Nella finale per il quinto posto i Rabatons di Alessandria la spuntano sui Modena in una partita risolta solamente dai drop-off finali.
A chiudere la classifica gli eroici Tucanò che ritornano nelle competizioni con una formazione di sole 7 persone e due squadre che sono una novità recente del panorama: i Sabres Stripes e le Rosafanti, quest’ultime una formazione completamente femminile.
Questo Sabato appena alle spalle, Stefano da Abbiategrasso, Federico il KIWI (dalla Nuova Zelanda via Monza), il sottoscritto Leprotto da Tradate e l’indigeno Taccio, ci siamo uniti ad una simpatica e giovane combriccola dei Sabres, condotta dalla Katia, per cimentarci nel nostro benamato Touch durante il 5° trofeo Lacumbia dei Leprotti, mia squadra adottiva durante questi ultimi 3 anni.
L’evento, partito con la benedizione di Giove pluvio il quale per l’occasione ha volto le sue ire altrove, s’è svolto sotto un piacevole sole su dei verdi prati in quel di Grugliasco. Noi “ospiti” abbiamo sfruttato con piacere l’occasione presentatasi, cercando di dare, ciascuno compatibilmente con le sue possibilità, e nonostante ovviamente la scarsa frequentazione, il proprio apporto agli amici Sabres.
La cronaca sportiva ci vedeva in mattinata inesorabilmente cedere il passo di fronte alle più “attrezzate” squadre con le quali ci s’è confrontati; lo svolgimento della 2^ fase nel pomeriggio, ci ha visti cimentare sul campo più che dignitosamente.
Le soddisfazioni non sono solamente quelle guadagnate sul campo appunto con il sudore, le frecce, i lampi, i tuffi, gli scoop etc.; come ben sano tutti coloro che frequentano la palla ovale, qualunque sia la sua misura, molte soddisfazioni emergono anche nei tempi successivi ai 2 regolamentari.
Personalmente debbo confessare che sono rimasto emotivamente coinvolto anche questa in questa occasione, dalla testimonianza di affetto che le mie amiche ed amici leprotti mi hanno voluto tributare, concretizzatasi in un simpatico ed utile riconoscimento che con orgoglio ed ostentazione credo che difficilmente per qualche tempo mi verrà sottratto: “Leprotto senior”.
Grazie Leprotti
Grazie touch
Grazie amici
Il vostro “diversamente bomber”.