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  • 25-05-2010

    I Tamarindi


    MA CHI SONO ‘STI TAMARINDI?

    Il tamarindo è un sempreverde dal caratteristico fusto ramificato fin dalla base, alto da 12 a 25 m, con un fogliame molto folto che non lascia filtrare i raggi solari, tanto che al suo piede non crescono altre piante. Può vivere molto a lungo.

    Le foglie sono alterne, composte da 7 a 12 paia di foglioline, di colore verde chiaro, simili a quelle della robinia. I fiori sono giallo-arancio, speso striati o maculati di rosso porpora.

    I frutti sono baccelli penduli spessi e lunghi, leggermente ricurvi, gibbosi a livello dei semi, lunghi da 5 a 15 cm, di colore bruno. I semi, da 4 a 7 per ogni baccello, sono inseriti in una polpa giallastra o bruna frammista a fibre, dal sapore acido ma gradevole.

    In Africa occidentale se ne trovano due varietà: la prima dalla polpa dura e di colore beige, la seconda più polposa e scura, bruna con frutti leggermente più lunghi. La leggenda vuole che una terza varietà di Tamarindo, altrettanto bella ma più coriacea e resistente rispetto alle precedenti, si sia insediata anticamente nella Val Belluna ed in particolare nella conca dell’Alpagonia orientale (Puos).

    E’ proprio in questa particolare area geografica che oggi i Tamarindi del touch crescono all’ombra del più grande e robusto albero Orange per completarne in allegra armonia il movimento di colori, gioia e ludibrio.

    Parte della medesima famiglia, aranci e tamarindi condividono ogni cosa e si dividono solo nel momento delle grandi occasioni, generalmente nella stagione estiva quando anche i frutti più pigri si affacciano sulle verdi praterie.

    L’introduzione del Tamarindo nell’ecosistema Orange consente ad ognuno di trovare uno spazio consono ad esprimere le proprie meraviglie, evitando prolungate permanenze nel box delle sostituzioni. Più delle altre specie infatti, orange e tamarindi necessitano di lunghi periodi di corsa a ritmo intenso; diversamente il fiato in eccesso, come già gli scienziati hanno riscontrato in passato, verrebbe usato per mettere in vibrazione le corde vocali, attivando di conseguenza le pericolose lingue biforcute di cui questi meravigliosi frutti sono dotati.

    Come i loro fiori i Tamarindi vestono di giallo e arancio.